La nascita di uno dei più grandi studi d’animazione

Ghibli2

Lo Studio Ghibli nasce a Tokyo il 15 giugno 1985, il nome suggerito da Miyazaki deriva dal vento caldo che soffia in Africa (lo Scirocco) il quale favorisce i raccolti alzando la temperatura e abbassando l’umidità, così con questo nome i fondatori vogliono portare il loro soffio vitale di innovazione nel mondo dell’animazione giapponese (e non). Il nome deriva anche dal Caproni Ca.309 Ghibli, aereo italiano sviluppato dalla CAB (Caproni Aeronautica Bergamasca).

Lo studio si mette subito all’opera con Laputa – Il castello nel cielo (Tenkū no shiro Rapyuta) uscito il 2 agosto 1986, diretto e scritto da Miyazaki, prodotto da Takahata e musicato da Hisaishi. Il primo lungometraggio di questo neo studio d’animazione ottiene buoni risultati al botteghino, ma non straordinari.

Nel 1988 escono, insieme, due film distanti ma vicini allo stesso tempo: Il mio vicino Totoro (Tonari no Totoro) e La tomba delle lucciole (Hotaru no haka), rispettivamente di Miyazaki e Takahata. Totoro sarà così apprezzato da diventare il simbolo, il marchio dello studio, il suo impatto mediatico, la sua fama possono essere paragonate (seppur in minor parte) a Topolino della Disney o Luxo della Pixar.

L’anno successivo esce Kiki – Consegne a domicilio (Majo no takkyūbin) scritto e diretto da Miyazaki, prodotto da Takahata, colonna sonora di Hisaishi, supervisore alle animazioni Yoshifumi Kondō. Gli sforzi sono ripagati con elevati incassi, tra i più alti del 1989.

Dalle atmosfere più semplici di Totoro e Kiki, le idee di Miyazaki si spostano verso un pubblico più adulto: in Porco Rosso (Kurenai no buta,1992) emerge quell’aspetto, politico, che non si vedrà quasi più. Il film riscuote talmente tanto successo da superare (in patria) La Bella e la bestia (1991) della Disney. Il 1997 è l’anno in cui il regista nipponico realizzerà uno (a mio parere) dei più bei film d’animazione, ma anche il più violento e cupo da lui concepito: Principessa Mononoke (Mononoke-hime), in cui c’è l’apice dello scontro tra uomo e natura e in cui il “lieto fine” non è sicuro. Il successo di questo film è stellare, superando E.T. L’extra-terrestre di Steven Spielberg in Giappone. Con questa opera lo Studio Ghibli e Miyazaki iniziano a espatriare e ad essere conosciuti all’estero, infatti la Disney si prende carico di distribuire le loro pellicole uscite fino a quel momento. Il successo mondiale dello studio è dovuto indissolubilmente al lungometraggio successivo alla principessa spettro[1], ovvero La città incantata (Sen to Chihiro no kamikakushi, letteralmente: Sen e la sparizione causata dai kami[2] di Chihiro, 2001) che vince nel 2002 l’Orso d’oro alla 52esima edizione del Festival di Berlino (ex aequo con Bloody Sunday di P. Greengrass) e l’Oscar come miglior film d’animazione nel 2003, caso unico nella storia degli anime. In Giappone superò Titanic (di James Cameron, 1997) aggiudicandosi la prima posizione al botteghino; inoltre in tutto il mondo ha incassato circa 330 milioni di dollari e circa 30,4 miliardi di yen (circa 247 milioni di dollari). In generale è considerato il capolavoro assoluto del maestro Miyazaki ed uno dei migliori film della storia. Ma il 2001 è anche l’anno della realizzazione del Museo d’Arte Ghibli voluto intensamente da Miyazaki, luogo in cui i fan non solo dello studio ma anche dell’animazione possono trovare mostre permanenti sulla realizzazione dei lavori, le opere che hanno ispirato i registi, cortometraggi inediti proiettati solo lì, e anche esposizioni tematiche temporanee su altre case di produzione o artisti (come ad esempio la Pixar).

Questa fama internazionale, rispetto a quanto si possa pensare, non incide in modo radicale sull’apprezzamento delle opere dello Studio Ghibli e in generale dell’animazione giapponese nel panorama mondiale per quanto abbia comunque permesso una maggior diffusione delle sue pellicole. Infatti sia Il Castello errante di Howl (Hauru no ugoku shiro, 2004) sia Ponyo sulla scogliera (Gake no ue no Ponyo, 2008) concorrono rispettivamente alla 61esima e alla 65esima mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, mentre nell’edizione del 2005 Miyazaki riceve il Leone d’Oro alla carriera così da diventare il solo regista d’animazione ad aver vinto sia il Leone d’Oro che l’Oscar.

[1] Mononoke = spettro, degli spettri.

[2] Termine traducibile con “dio” o “divinità” o “spirito”, ma dal significato più ampio e complesso di difficile traduzione.

Lo studio Ghibli: il vento caldo della fantasia - Nerd Cultura - Dario Moccia

L'ultimo soffio di vento

Il 2013 è l’anno di Si alza il vento (Kaze tachinu) in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, e quelle voci che corrono durante il festival si rivelano, definitivamente, vere: arriva l’annuncio dal Sol Levante, Hayao Miyazaki si ritira dalla sua carriera di regista di lungometraggi animati. Più volte negli anni passati Miyazaki aveva in programma l’addio al suo mondo, come dopo Principessa Mononoke, ma fu sempre rimandato. Fino a quel 6 settembre di ormi due anni fa. Ma il suo addio non poteva forse essere migliore: Si alza il vento è l’opera più intima del regista, lo si può facilmente riconosce nel protagonista Jiro Horikoshi.

L’Academy nel novembre del 2014 conferisce l’Oscar onorario alla carriera ad Hayao Miyazaki, dove il regista fa il suo discorso di ringraziamento, a mio parere molto bello ma semplice, per cui lo riporto:

«Mia moglie mi dice sempre che sono un uomo fortunato. Penso di esserlo stato molto perché ho avuto la fortuna di vivere in un’era in cui si facevano ancora i film con carta, matita e pellicola. Inoltre il Giappone ha vissuto un periodo di pace quando io facevo film, in tutti i 50 anni in cui lo facevo. Abbiamo ricevuto dei vantaggi dalle guerre, ma per fortuna non abbiamo partecipato attivamente. Nonostante tutto la mia fortuna più grande l’ho avuta oggi, potendo incontrare di persona Maureen O’Hara. Per questo sono molto felice e sì, sono davvero fortunato per aver vissuto la vita che ho avuto. Grazie a tutti».

H. Miyazaki [1]

Si conclude così un epoca, in cui un regista e il suo studio lasciano un segno indelebile nella storia della cinematografia animata e non; Hayao Miyazaki e lo Studio Ghibli hanno rivoluzionato il mondo del cinema.

[1] http://www.bestmovie.it/news/oscar-2015-hayao-miyazaki-ha-ritirato-il-premio-alla-carriera-ecco-il-video/330836/

Hayao Miyazaki all'Academy